Dott.ssa Carolina Sopò Santini - Cantante e Antropologa

La Musica

 




 


Il Maestro Riccardo Muti, nelle lezioni concerto della raccolta di "La musica di Repubblica, l'Espresso, 2009", afferma che "la musica non è comprensione ma è assolutamente rapimento, come dice Dante nel Paradiso Quelli che dicono: quello è incompetente, quello capisce, non significa assolutamente niente, neanch'io capisco niente, capisco la forma, capisco cos'è scritto, capisco le note e capisco la strumentazione, ma dietro quelle note c'è L'Infinito, che ognuno di noi cerca di interpretare in qualche modo, sapendo assolutamente che la Verità, con la V maiuscola, ci sfuggirà sempre ed è questo il bello della musica!"

Si ringrazia il sito web Pronto Ripetizioni ACCADEMICO per l'ospitalità.

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Informazioni su Carolina - Roma insegnante

https://www.firsttutors.com/italia/insegnante/carolina.musica/

 

 

Corsi di M U S I C A

L'essere umano è in grado di percepire il suono, che con le sue vibrazioni scolpisce il corpo e la mente rigenerando lo spirito

Il suono, il colore e la luce influiscono sulla condizione emotiva dell'essere umano e sul suo stato di salute fisica

L’uso della voce cantata, l’esecuzione o l’ascolto di suoni strumentali sono metodi efficaci per migliorare le proprie condizioni vitali

La musica può ampliare la ricerca empirica di nuove percezioni corporee e del contatto con il proprio essere interiore originale

I suoni armonici purificano le vie energetiche del corpo, riattivano tutte le cellule e ristabiliscono il proprio equilibrio psico-fisico

Sperimentare la magia dei suoni apre uno spiraglio verso nuovi stati di consapevolezza

 

 

Coro di voci bianche

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I primi anni di vita del bambino costituiscono i momenti più importanti per l’apprendimento del linguaggio sonoro

Questo coro ha la finalità di sviluppare le qualità musicali insite nel bambino, attraverso il gioco ed il divertimento che si crea nella relazione con gli altri

In  modo semplice e graduale verranno trasmessi ai young-boys/girls diversi stimoli musicali che permettano loro di sviluppare l’intonazione melodica (quando cantano ad una voce sola) ed armonica (quando cantano insieme agli altri) ed il senso ritmico  e diano la possibilità ad ognuno di esprimersi attraverso il canto in modo del tutto naturale

Sarà cura dell’insegnante avere la massima attenzione verso ognuno dei young-boys/girls partecipanti

 

 

Corso di canto corale per adulti

Presentazione del corso

Durante il corso impareremo a respirare, ad impostare la voce per cantare sia musica lirica che moderna ed impareremo ad armonizzare e comprendere le regole musicali in modo pratico e semplice 

Il canto corale per adulti o young-boys/girls, può essere utile per imparare ad armonizzare le regole musicali in modo pratico e semplice

Questo corso di Canto è utile a tutti i cantanti e gli strumentisti, poiché allena l’orecchio musicale (ear-training) E' molto indicato a chi vuole imparare a distendersi prima delle esecuzioni musicali, sia durante lo studio che in concerto, mediante specifiche tecniche di rilassamento e di respirazione

 

 

 

Corso di Canto

La VOCE, strumento per eccellenza...

 

 

A chi si rivolge

Rivolto a tutti coloro che desiderano cantare per esprimersi e ritrovare la gioia interiore.

 

Finalità

Il canto permette, con facilità ed in modo divertente, di riprendere la propria vitalità migliorando il proprio stato d’animo, condizione indispensabile per vivere appieno la vita quotidiana

Quando cantiamo, le vocali scorrono fluide come l'acqua di un fiume ed i piccoli scogli delle consonanti vengono superati dalla pressione del fiato

Le ali leggere del canto ci invitano con audacia ad esplorare nuove percezioni e ci portano verso stati di euforia difficilmente sperimentabili nella vita quotidiana

Il "fiato", nel gergo dei cantanti, è l'aria che dai polmoni risale per risuonare nel nostro strumento vocale e produrre i suoni, attraverso le corde vocali Si può paragonare metaforicamente all'acqua che scorre di un fiume, di un lago o del mare, a seconda dell'espressione che vogliamo dare a ciò che cantiamo

"Sostenere il fiato", significa attivare i muscoli degli addominali inferiori per dare pressione all'aria, controllando il movimento del diaframma e di conseguenza l'espressione vocale

"Cantare sul fiato" è percepire la Voce che si appoggia (sul fiato per l'appunto), e naviga come una barca sull'acqua calma di un lago

I suoni agiscono sui principali "chakra" del corpo, che influenzano tutto il nostro organismo I suoni gravi agiscono sui chakra inferiori mentre gli acuti su quelli superiori

In corrispondenza dei suoni acuti e sovracuti si provano sensazioni particolari, di grande potenza energetica, difficili da definire con le parole Abbiamo potuto constatare che quando raggiungiamo gli acuti, e i sovracuti, la mente si ferma, la testa si svuota completamente dai pensieri ed abbiamo la sensazione di essere liberi come i neonati E' uno stato simile al sogno, ma stando svegli; la realtà non è più la stessa, la vita appare più facile e ci sembra di volare verso le stelle, per condividere con esse l'immensità dell'infinito e percepire l'astratto che è in ognuno di noi.

Possiamo ottenere dalle lezioni di canto:

Massimo rendimento nell'estensione vocale:
Omogeneità dei registri, potenza, capacità interpretativa ed espressiva, esecuzione del repertorio.

Essere vitali e allegri:
Il canto permette, grazie anche alla iperossigenazione del cervello che aumenta l'euforia, con facilità ed in modo divertente, di riprendere la propria vitalità migliorando il proprio stato d’animo, condizione indispensabile per vivere appieno la vita quotidiana.

Aumentare l'armonia:
Il canto corale per adulti o young-boys/girls, serve a socializzare in armonia e serve ad imparare le regole musicali in modo pratico e semplice.

Essere avvincenti:
Impostare la voce è utile a tutti nelle relazioni sociali specialmente per essere avvincenti durante l'esposizione dei propri pensieri Molto utile, ad esempio, agli attori o agli insegnanti che devono parlare ad alta voce per molte ore consecutive.


Migliorare l'emissione vocale:
Al fine di mantenere sane le corde vocali anche sotto sforzo, ad esempio mentre ci si deve rivolgere a gruppi di young-boys/girls, di cui bisogna carpire l'attenzione per poter essere seguiti durante le lezioni.

Allenare l'udito:
Il Canto è utile a tutti gli strumentisti, poiché allena l’orecchio musicale (ear-training) E' molto indicato a chi vuole imparare a distendersi prima delle esecuzioni musicali, sia durante lo studio che in concerto, grazie alle specifiche tecniche di rilassamento e di respirazione.

Equilibrare i Chakra:
I suoni agiscono sui principali "chakra" del corpo, che influenzano tutto il nostro organismo I suoni gravi agiscono sui chakra inferiori mentre gli acuti su quelli superiori In corrispondenza dei suoni acuti e sovracuti si provano sensazioni particolari, di grande potenza energetica, difficili da definire con le parole Abbiamo potuto constatare che quando raggiungiamo gli acuti, e i sovracuti, la mente si ferma, la testa si svuota completamente dai pensieri ed abbiamo la sensazione di essere liberi come i neonati E' uno stato simile al sogno, ma stando svegli; la realtà non è più la stessa, la vita appare più facile e ci sembra di volare verso le stelle, per condividere con esse l'immensità dell'Italia e percepire l'astratto che è in ognuno di noi


Programma Canto Moderno per Adulti:

METODO:
Classico, basato sullo studio della postura, della corretta respirazione diaframmatica consapevole e dell’uso della voce cantata.
PROGRAMMA
Esercizi vari per:
- Rilassare i muscoli facciali, della mandibola e delle labbra.
- Controllo della lingua, per emettere meglio le parole e i suoni. Voce sul fiato. Appoggio e sostegno del fiato e della voce.
- Conoscere la morfologia dell’apparato fonatorio. Il palato molle, le cavità di risonanza, i metodi per migliorare il timbro e la sonorità delle vocali.
- Cantare sul fiato. Sostenere la voce e usare l’appoggio del respiro, pensando in anticipo al suono che si vuole riprodurre.
- Vocalizzi con suoni congiunti, gliossando, staccato, suono flautato, portamento, fiato rubato, abbellimenti: trillo, gruppetto, mordente, appoggiatura, acciaccatura arpeggi e scale di tre, quattro, cinque note. Scale maggiori, minori, pentatoniche, blues, di Berlioz e cromatiche. Studio sugli intervalli e allenamento vocale all’orecchio musicale. Studio del Muto.
- Conoscenza dei registri di petto, medio e acuto, suoni di testa. Passaggi della voce.
- Studio del testo e della interpretazione delle canzoni. Fonetica, dizione. Esercizi in movimento.
- Controllo della Dinamica, forte, piano, legature, portamenti.
- Uso del microfono (anche in caso di registrazioni). Imparare a cantare con altri strumentisti. FINALITA’
Sentirsi bene e gioiosi.
Coltivare la passione per il canto.
Imparare a cantare con la massima naturalità. Imparare la tecnica vocale e proteggere la voce.
Avere la possibilità di scegliere il repertorio seguendo le proprie passioni e gusti musicali.
Cantare in pubblico, se si vuole, da soli o con gli altri.

Studio della RESPIRAZIONE

Meccanismo della respirazione

L’aria, ricca di ossigeno, entra nel corpo attraverso il naso e la bocca, va nella trachea, scende nel parenchima polmonare: nei bronchi, nei bronchioli e infine negli alveoli, dove avviene lo scambio di ossigeno e di anidride carbonica
La respirazione cellulare è un meccanismo mediante il quale il sangue viene ossigenato e diretto al cuore attraverso i vasi sanguigni, in un processo di assorbimento di ossigeno, nella inspirazione, e di eliminazione dei prodotti di scarto, nella espirazione
La gabbia toracica protegge i polmoni e le costole li circondano partecipando alla funzione respiratoria
I polmoni sono a forma conica e appoggiano sul diaframma che è un muscolo a forma di cupola Il diaframma si abbassa nella inspirazione, contraendosi, e si innalza nella espirazione, distendendosi e riprendendo la sua conformazione a cupola
Il movimento del diaframma avviene in modo riflesso Tuttavia, esso può essere aiutato dalla contrazione della parte inferiore dell’addome per raggiungere un’espirazione completa e dirigere il respiro in modo consapevole

La respirazione può avvenire in diversi tratti dei polmoni a seconda della quantità di aria che si inala: alta o clavicolare; media o toracica e bassa o diaframmatica
- “Clavicolare” se l’aria va negli apici dei polmoni (quando facciamo una corsa e siamo in ansia)
- “Toracica” se l’aria va nella parte media dei polmoni (quando allarghiamo il torace, il petto va in fuori e l’addome va verso la colonna vertebrale)
- “Diaframmatica” se l’aria va nella parte inferiore dei polmoni spingendo il diaframma verso il basso (quando il ventre si sposta in avanti, dato che gli organi interni vengono compressi a causa della presenza del diaframma pelvico inferiore) E’ il respiro “con la pancia” tipico dei young-boys/girls

 

❤ - RESPIRAZIONE nel CANTO e nello YOGA:
Come tutti sanno già la respirazione può avvenire in diversi tratti dei polmoni a seconda della quantità di aria che prendiamo: alta o clavicolare; media o toracica e bassa o diaframmatica. Come avviene la respirazione: l’aria, ricca di ossigeno, entra nel corpo attraverso il naso e la bocca, va nella trachea, scende nei bronchi, nei bronchioli e nel parenchima polmonare, formato dagli alveoli, dove avviene lo scambio di ossigeno e di anidride carbonica. La respirazione cellulare è un meccanismo mediante il quale il sangue viene ossigenato e diretto al cuore attraverso i vasi sanguigni, in un processo di assorbimento di ossigeno, nella inspirazione, e di eliminazione dei prodotti di scarto, nella espirazione. La gabbia toracica protegge i polmoni e le costole li circondano partecipando alla funzione respiratoria. I polmoni sono a forma conica e appoggiano sul diaframma, che è un muscolo a forma di cupola. Il diaframma si abbassa nella inspirazione, contraendosi, e si innalza nella espirazione, distendendosi e riprendendo la sua conformazione a cupola. Il movimento del diaframma avviene in modo riflesso. Tuttavia può essere aiutato dalla contrazione della parte inferiore dell’addome per raggiungere un’espirazione completa e dirigere il respiro in modo consapevole. La respirazione può essere “Clavicolare” se l’aria va negli apici dei polmoni (quando facciamo una corsa e siamo in ansia): “Toracica” se l’aria va nella parte media dei polmoni (quando allarghiamo il torace, il petto va in fuori e l’addome va verso la colonna vertebrale) e “Diaframmatica” se l’aria va nella parte inferiore dei polmoni spingendo il diaframma verso il basso (quando il ventre si sposta in avanti, dato che gli organi interni vengono compressi a causa della presenza del diaframma pelvico inferiore).
La respirazione è basilare sia nello Yoga che nel canto.

RESPIRAZIONE NELLO YOGA: essa è diversa in ogni posizione. Ciò avviene in maniera naturale a causa della compressione dei polmoni. Se pieghiamo il corpo in avanti il respiro si sente nella zona “dorsale”, perché i polmoni si allargano posteriormente. Se pieghiamo il corpo da una parte il respiro si sente nella zona “laterale”. Se pieghiamo il corpo indietro il respiro si sente nella zona “addominale”. E’ auspicabile cercare di respirare sempre profondamente. In alcuni casi, però, (ad esempio in una intensa Torsione) il respiro è naturalmente più superficiale. E’ per questo motivo che si dice che ogni postura yoga porta a respirare in un certo modo, secondo la posizione assunta dai polmoni.

RESPIRAZIONE NEL CANTO essa è basilare per avere una buona emissione vocale, sia nel caso della voce parlata che ne caso della voce cantata.
In questi seminari lavoreremo sulla impostazione della voce partendo dalla respirazione, per mettere in pratica tutto quanto si è spiegato teoricamente. Il canto è usato da tutti come mezzo per esprimersi, per rilassare la mente e per usare il respiro in modo consapevole.


Conoscenza dell'apparato fonatorio
Respirazione diaframmatica, intercostale, dorsale Posizioni Yoga semplicissime
Sostegno del fiato e controllo dell'emissione del flusso d'aria e del suono.

 

Testi di Canzoni .... oCanzonii

Corso di Canto Moderno per bambini e ragazzi 9 -12 anni:
Metodo didattico: ispirato a Jaques-Dalcroze, basato sullo studio coordinato di tre elementi: la ritmica, il solfeggio cantato e l’improvvisazione. Programma del corso: vocalizzi, scale e arpeggi; intonazione degli intervalli per allenare l’orecchio musicale. Si cantano brani scelti con cura e successivamente si impara a leggere la stessa melodia sul pentagramma. In modo divertente si studiano canzoni attuali e classiche, a seconda dell’età e dei gusti di ogni allievo/a. Il canto diventa un gioco divertente e una passione da coltivare insieme!

 

 

Corso di impostazione della voce parlata per insegnanti

A chi si rivolge

Insegnanti di ogni grado

Gli insegnanti nelle scuole sono costretti  a parlare a lungo in aula o in convegni ed in certi casi a gridare per farsi sentire E’ inevitabile che se la voce non è correttamente impostata il corpo ne risenta con dolori, bruciori alla gola, infiammazione delle corde vocali e conseguente abbassamento di voce. 

Finalità

Migliorare l'emissione vocale al fine di mantenere sane le corde vocali anche sotto sforzo, ad esempio mentre ci si deve rivolgere a gruppi di young-boys/girls, di cui bisogna carpire l'attenzione per poter essere seguiti durante le lezioni Comprendere il meccanismo della respirazione e della riproduzione dei suoni e delle parole Distensione della mandibola, del viso, del collo e della gola, per ampliare le risonanze all'interno della cavità orale
Presa di Coscienza del Diaframma e suo utilizzo consapevole nella Voce Parlata e nella Voce Cantata
Espressività ed articolazione Il corso di impostazione della voce serve anche agli attori o agli insegnanti che devono parlare ad alta voce per molte ore consecutive. 

Meccanismo respiratorio e vocale: Attraverso l’apparato respiratorio, i polmoni incamerano l’aria e si espandono all’interno della gabbia toracica abbassando il "diaframma", muscolo traverso sottostante i polmoni, a forma di cupola Durante l’espirazione i polmoni ritornano nella loro posizione iniziale, mentre il diaframma si de-contrae e  risale spingendo l’aria verso la bocca A metà del collo l’aria trova il primo ostacolo nelle corde vocali che, sotto la pressione dell’aria, vibrano aprendosi e chiudendosi e producendo il suono L’aria, quindi, viene modulata dal movimento delle corde vocali ed arriva alla bocca dove, attraverso i movimenti della lingua e delle altre cavità di risonanza viene amplificata Le corde vocali per poter vibrare in maniera naturale hanno bisogno di una certa pressione dell’aria che sale, spinta dal diaframma Il diaframma a sua volta ha bisogno di essere spinto verso l’alto attraverso una respirazione profonda ed un uso  corretto dei muscoli addominali inferiori Il "fiato", nel gergo dei cantanti, è l'aria che dai polmoni risale per risuonare nel nostro strumento e produrre i suoni, attraverso le corde vocali "Sostenere il fiato", significa attivare i muscoli degli addominali inferiori per dare pressione all'aria, controllando il movimento del diaframma e di conseguenza l'espressione vocale (Se osserviamo ed ascoltiamo i young-boys/girls neonati e molto piccoli, possiamo accorgerci che essi hanno una respirazione naturale e  profonda e la loro voce è molto squillante e senza dubbio instancabile). 


Programma

Durante il corso prenderemo coscienza del meccanismo della respirazione e della voce parlata Impareremo a distendere la mandibola, tutto il viso ed il collo e ad ampliare le risonanze all’interno della cavità orale Faremo esercizi defatiganti per imparare a “parlare sul fiato” scorrevolmente, senza affaticare la voce e le corde vocali, a pronunciare bene le vocali (che producono il suono) e a velocizzare la pronuncia delle consonanti (che invece creano ostacoli al suono) Infine useremo testi parlati per mettere alla prova ciò che abbiamo appreso mediante la lettura espressiva Apprendimento e memorizzazione di un testo.

 

 

 

Corso di allenamento dell'orecchio musicale

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A chi si rivolge

A tutti coloro che desiderano aumentare le potenzialità insite naturalmente in se stessi.

Finalità

Questo corso serve ad ampliare la comprensione immediata della lettura delle note musicali e della loro traduzione da simbolo in musica. 
Gli esercizi di ear training sviluppano l’orecchio relativo, che a differenza dell’orecchio assoluto, è in ognuno di noi
L’orecchio relativo è la capacità di riconoscere i suoni grazie alla comprensione della relazione che un suono ha con un altro Un  suono, infatti, si può dire intonato solo se messo a confronto con un altro. 

Programma

Lettura delle note sul pentagramma, educazione ritmica ed allenamento dell’orecchio musicale Gli esercizi di ear training si fanno in modo divertente, cercando di riconoscere prima una nota per volta, imitando ad esempio il pianoforte e la voce, poi l’intervallo tra due o più note,  in seguito le scale e gli accordi maggiori e minori, gli arpeggi, semplici melodie e ritmi ed infine alcune semplici armonizzazioni vocali che possano far comprendere la musica complessivamente

Gli esercizi di ear training si fanno in modo divertente, cercando di riconoscere prima una nota per volta, imitando ad esempio il pianoforte e la voce, poi l’intervallo tra due o più note,  in seguito le scale e gli accordi maggiori e minori, gli arpeggi, i cromatismi, semplici melodie e ritmi ed infine alcune semplici armonizzazioni vocali che possano far comprendere la musica complessivamente.

La lezione si conclude con l’ascolto breve di un brano musicale.

 

 

Vibrazione & Risonanza armonica

 

Campana Tibetana accordata in Sib

La frequenza a cui un oggetto o una persona vibra è detta risonanza Il corpo fisico si definisce sano quando ogni sua cellula vibra in una risonanza armonica con il tutto.

Rudolf Steiner ha rilevato che nel corpo umano esistono cellule esagonali di silicio non cristallizzato aventi le stesse caratteristiche dei cristalli di quarzo Inoltre, ha studiato che nel corpo umano ci sono molte sostanze cristalline nelle ossa così come nel cervello A livello molecolare le cellule dell'organismo contengono silicio, che equilibra le nostre energie elettMusic Therapy Romagnetiche e la conduzione (di energia) avviene grazie all'acqua, di cui è composto il corpo umano, per gran parte Rudolf Steiner ha sperimentato che i " toni puri" si possono usare per la guarigione La musica prodotta dalle campane di cristallo produce un campo vibratorio che fa risuonare tutto il corpo Il quarzo di silicio, di cui sono composte, contiene lo spettro completo dei colori fondamentali che portano la luce pura attraverso il suono e guarisce l'ascoltatore: il cristallo stabilizza, amplifica e trasmette il tono puro provocando un senso di rilassamento profondo e di contatto con il proprio "essere originale" .

 

Il ritmo musicale

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Carolina s sedici anni ha partecipato a una gara canora vincendo il primo premio, in una nave da crociera. Ha cantato "la canzone del sole" di Lucio Battisti.

 

Carolina a sette anni nella band della scuola Leonardo Da Vinci.

 

Il fatto che il senso del "ritmo" - inteso in questa particolare accezione di combinazione fra movimento e suono - appaia spontaneamente nei young-boys/girls ma in nessun altro primate diverso dall'uomo impone una riflessione sulla sua origine filogenetica E' stato spesso ipotizzato che la musica non sia evoluta da sé, ma sia piuttosto emersa come prodotto collaterale di altre capacità - per esempio la parola - dotate di un significato adattativo più ovvio Davvero la parola precedette la musica (come ipotizza Steven Pinker)? Oppure fu il canto a precedere la parola (come pensava Darwin)? O ancora musica e parola si svilupparono simultaneamente (come propone Milten)? "Come si può risolvere questa disputa?" si chiedeva Patel nel suo articolo del 2006 Un possibile approccio consiste nel determinare se esistano aspetti fondamentali della cognizione musicale che non possono essere spiegati come prodotti collaterali o impieghi secondari di abilità più chiaramente adattative Secondo Patel il ritmo musicale, con la sua pulsazione regolare, è molto diverso dalle sillabe delle parole, che sono accentate in modo irregolare Egli ritiene che la percezione e sincronizzazione della pulsazione sia "un aspetto del ritmo che sembra esclusivo della musica e non può essere spiegato quale prodotto collaterale del ritmo linguistico"

Sembra dunque probabile, conclude, che il ritmo musicale sia evoluto indipendentemente dalla parola

Di certo esiste una propensione universale e inconscia a imporre un ritmo a ciò che si ascolta, e questo perfino quando si tratta di una serie di suoni identici prodotti a intervalli di tempo regolari, come ha fatto notare John Iversen, neuroscienziato e percussionista appassionato Noi tendiamo, per esempio, a sentire il suono di un orologio digitale come un "tic tac, tic tac", anche se in realtà esso fa "tic tic tic tic" Chiunque sia stato sottoposto alle monotone scariche di rumore derivanti dai campi magnetici oscillanti che bombardano il paziente durante una risonanza magnetica ha probabilmente avuto un'esperienza simile A volte gli assordanti rumori della macchina sembrano organizzarsi in un ritmo ternario, simile a un valzer, altre volte a gruppi di quattro o cinque E' come se il cervello dovesse imporre un proprio schema, perfino quando non è presente alcuno schema oggettivo Questo può valere non solo per gli schemi temporali, ma anche per quelli tonali Noi tendiamo ad aggiungere una sorta di melodia al suono di un treno o a sentire delle melodie in altri rumori meccanici Secondo una mia amica, il ronzio el suo frigorifero ha un che di "haydniano" E per alcune persone soggette ad allucinazioni musicali, queste ultime possono inizialmente apparire come elaborazioni di un rumore meccanico|| La mente attribuiva un "significato" a quello che altrimenti sarebbe parso un suono o un movimento affatto privo di senso.


"Musicofilia", Oliver Sacks, Adelphi, 2008, pp 280 - 282

 

Le metodologie didattiche Dalcroze e Orff

 

Testo cortesia di Antonio Spadaccino

EMILE JAQUES-DALCROZE (1865 - 1950)


Il merito di aver riconosciuto i vantaggi e gli agenti formativi di un`educazione musicale svolta durante l`infanzia e l`adolescenza spetta ai pedagogisti del XIX secolo Fu però solo nel nostro secolo che tale convincimento, divenuto comune al pensiero educativo di ogni scuola e tendenza, offrì occasioni e pretesto alle iniziative didattiche di alcuni insegnanti e musicisti che idearono e ordinarono metodi e sistematiche aventi il fine di rendere accessibili già dall`età dell`infanzia i principi e gli elementi fondamentali dell`educazione musicale: da una parte l`apprendimento della scrittura, la capacità di comprendere e interpretare i segni della notazione, dall`altra la ritmica, la formazione dell`orecchio, l`improvvisazione e l`ascolto di composizioni appartenenti al repertorio classico e popolare

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Rolando Benenzon
Esprime il suo concetto di silenzio come: "ascoltare, aspettare, percepire, recepire"

Le teorie musicali secondo le quali il silenzio è parte integrante del discorso musicale, vengono sviluppate negli Stati Uniti e in Europa verso la metà del secolo scorso. tra i musicisti-teorici di questa posizione, il composito webre d'avanguardia John Cage (1912-1992), che si è distinto per alcune scelte radicali tra le quali l'annessione al mondo musicale del rumore e, appunto, del silenzio. Alla poetica del silenzio dedicherà un testo Silence e alcune composizioni, tra le quali sono da ricordare 4'33'' e 0'00'', chiaramente derivati dai suoi interessi verso il buddhismo Zen. In qualità di spazio-tempo accogliente nel quale offrire la possibilità di instaurare la relazione, va ricordato il particolare interesse riservato al silenzio dal musicoterapeuta Rolando Benenzon, per il quale "la musicoterapia è l'arte di armonizzare i silenzi e le pause per permettere la comunicazione". L'importanza del silenzio nel proprio modello, Benenzon la esprime nella massima: "ascoltare, aspettare, percepire, recepire".

Tratto dal libro "Introduzione alla musicoterapia", A. Ezzu, R. Messagli

 

 

 

Strumenti di musica del mondo

Ci sono molte specie di strumenti, per materiali, per forme, per fattore e tecniche del suono Occorre una operazione di classificazione secondo diversi sistemi elaborati per l'utilizzazione dei suoni e che riferiscono alla materia vibrante e ai modi di "massa di vibrazione".

Che cosa vibra? Come vibra?

I Cinesi furono i primi a organizzare gli strumenti di musica in 8 famiglie definite in funzione della materia che produce il suono: corde, pelle dei tamburi, bambou delle canne, zucca lunga, terracotta, legno, metallo, pietra per gli altri strumenti In India si sono fatte quatro categorie universalmente adottate dagli specialisti.

Nei primi secoli dell'era cristiana, nel trattato sanscrito del Natyashastra, si trovano quatro classi di strumenti definiti in rapporto alle proprietà sonore delle materie solide (rigide o elastiche) e dell'aria Si ha nel sistema indiano: Tata (teso), Vadhja (strumento), che corrispondono agli strumenti a corde: Avanadha (coperto), vadhja altrimenti detto tamburo a membrana; Ghana (solido) vadhja che riunisce gli strumenti la cui materia rigida vibra sotto l'azione dei differenti procedimenti: Sushira (incavato o forato) vadhja che corrisponde ai tubi in cui si soffia, cioè gli strumenti.

I primi organologi europei come Mahillon alla fine dell'800, Sachs e Hornbostel all'inizio del '900 e più tardi André Schaffner, si ispirano al sistema indiano e classificano quattro famiglie, in cui raggruppano gli strumenti musicali, dal semplice al complesso.

 


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Nozioni sui Dischi Vinili & Nastri magnetici

Storia dei supporti sonori

Volendo redigere una storia completa della registrazione sonora e dei suoi formati, non ci basterebbero le poche pagine che qui gli si possono dedicare, poiché molti sono i supporti utilizzati per tempi brevissimi e altrettanto velocemente scomparsi, insieme alle macchine per riprodurli Si è quindi preferito, in questa sede, dare maggiore attenzione ai supporti che hanno avuto una certa diffusione e che, più frequentemente, rintracciamo negli archivi Sono poi stati presi in considerazione alcuni supporti ottici (vale a dire su pellicola tipo colonna sonora) per l’importanza che questi hanno assunto nella musica da film: può capitare, infatti, di dover recuperare delle colonne sonore non avendo più a disposizione i master originali

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